Superare i limiti di velocità è, purtroppo, una violazione molto frequente, che peraltro può esporre il motociclista a pericoli per la propria persone e per gli altri, nonché a specifiche sanzioni per l’eccesso di velocità.
Sebbene i limiti relativi alla circolazione siano previsti sia per le automobili che per le moto, occorre operare qualche distinzione a seconda del veicolo e del tipo di strada: ecco qualche indicazione da ricordare sempre quando si è alla guida della propria moto.
E’ importantissimo essere attenti alla guida della moto e non superare la velocità prevista per legge, non solo per evitare collisioni o problemi ma anche per non incappare in multe salate per via della troppa velocità
La velocità contenuta è il primo dispositivo di sicurezza
Mantenere l’andamento entro i limiti di velocità non serve unicamente a rispettare le norme sulla circolazione. Si tratta, anzi, della prima e più potente arma che il motociclista ha per tutelare la propria sicurezza e quella degli altri, nonché per evitare il rischio di incidenti che possano distruggere il proprio veicolo.
Il discorso vale in particolar modo per le strade urbane: qui, la presenza di numerose vie e incroci, il gran numero di posteggi e di pedoni sono tutte ottime ragioni per rallentare e non tentare di aggirare il traffico cittadino con manovre azzardate. Da questo punto di vista, la segnaletica può rappresentare anche restrizioni specifiche, per cui è sempre opportuno osservarle.
Sebbene in autostrada siano previsti limiti di velocità ben più elevati (a causa della maggior sicurezza legata all’assenza di incroci e di traffico in doppio senso di marcia), questo fattore non deve far pensare che su questi percorsi siano assenti i pericoli: anzi, è proprio in autostrada che si verificano, purtroppo, alcuni dei peggiori incidenti.
Ecco perché occorre rispettare le indicazioni e ridurre la velocità rispetto ai limiti massimi tutte le volte che ciò viene imposto dalla segnaletica.
Molto conta anche il buon senso: se ci sono condizioni atmosferiche che abbassano la visibilità o che rendono bagnato il manto stradale, è sempre opportuno prestare prudenza (per pioggia, neve, vento forte o qualunque altro evento naturale in corso) e dunque abbassare la velocità.
Infine, va ricordato che esistono limiti ancora più bassi per i neopatentati, che valgono però solo per autostrade e strade extraurbane: ciò perché si vuole imporre a chi ha minore esperienza di prestare maggior attenzione e, dunque, moderare la velocità.
Rispettare i limiti di velocità
Vediamo adesso quali sono i principali limiti di velocità che sono imposti ai veicoli a motore. Come premesso, non ci sono differenze sostanziali tra auto e moto, eccezion fatta per i ciclomotori fino a 150 cc: questi, infatti, non possono eccedere i 45 km/h (su strade urbane ed extraurbane) e non possono mai circolare in autostrada, in modo simile a quanto avviene per le macchine agricole.
Per tutte le altre tipologie di moto, i limiti variano a seconda della tipologia di strada:
– per i percorsi urbani, il CdS impone un limite di andamento di 50 km orari, salvo poi che si prevedano ulteriori restrizioni (fino a 20 km/h) in presenza di scuole, attraversamenti pedonali e ulteriori fattori che possono rendere maggiore il pericolo di incidenti;
– per le strade extraurbane secondarie, il limite di velocità è di 90 km/h;
– per le strade extraurbane principali, invece, la velocità di percorrenza massima è di 110 km orari, salva la possibilità di abbassamento del limite fino a 70 km/h, purché adeguatamente indicato dalla segnaletica;
– per le autostrade vige il generale limite massimo di 130 km/h, ma in alcuni tratti è consentito un aumento del limite fino a 150 km/h quando sussistono alcune condizioni (sicurezza della strada, presenza di 3 corsie, e così via).
– per i percorsi urbani, il CdS impone un limite di andamento di 50 km orari, salvo poi che si prevedano ulteriori restrizioni (fino a 20 km/h) in presenza di scuole, attraversamenti pedonali e ulteriori fattori che possono rendere maggiore il pericolo di incidenti;
– per le strade extraurbane secondarie, il limite di velocità è di 90 km/h;
– per le strade extraurbane principali, invece, la velocità di percorrenza massima è di 110 km orari, salva la possibilità di abbassamento del limite fino a 70 km/h, purché adeguatamente indicato dalla segnaletica;
– per le autostrade vige il generale limite massimo di 130 km/h, ma in alcuni tratti è consentito un aumento del limite fino a 150 km/h quando sussistono alcune condizioni (sicurezza della strada, presenza di 3 corsie, e così via).
Per quanto concerne nello specifico i neopatentati (ossia quanti hanno conseguito la patente da meno di tre anni), questi devono osservare vi stessi limiti per la circolazione nelle strade urbane ed extraurbane secondarie, mentre subiscono la riduzione per le strade extraurbane principali (fino a 90 km/h) e sulle autostrade (fino a 110 km/h).
Le sanzioni per l’elevata velocità
Le norme che impongono limiti di velocità devono essere rispettate senza eccezioni, a prescindere ad esempio da fattori come la potenza del veicolo o le maggiori o minori di sicurezza e visibilità che possono caratterizzare un certo tratto stradale. Le uniche esenzioni ammesse concernono le Forze dell’Ordine e, in casi rarissimi, anche i privati cittadini ove scriminati da una certa causa di giustificazione.
Per tutti gli altri, la violazione dei limiti dà luogo a severe sanzioni previste dal CdS, che variano a seconda della gravità maggiore o minore dell’infrazione:
– se si supera il limite di velocità fino a 10 km/h, si è tenuti al pagamento di una multa che va dai 41 ai 169 euro;
– se il limite viene ecceduto di oltre 10 km/h (ma non oltre i 40 km/h), la multa aumenta da 169 a 680 euro e si subisce la decurtazione di 3 punti dalla patente;
– se la velocità di marcia supera il limite da 40 a 60 km/h in più, la multa e la decurtazione di punti aumentano ancora, arrivando rispettivamente alla soglia fra 532 e 2.127 euro e 6 punti di riduzione, oltre alla sospensione della patente da uno a tre mesi e fino a 18 in caso di recidiva all’interno del biennio;
– se l’eccesso comporta uno scostamento che va oltre i 60 km/h, il conducente è esposto alla sanzione che va da 829 a 3.316 euro, alla perdita di 10 punti della patente e alla sospensione della stessa da 6 a 12 mesi, fino alla possibile revoca in caso di recidiva nell’arco di un biennio.
– se si supera il limite di velocità fino a 10 km/h, si è tenuti al pagamento di una multa che va dai 41 ai 169 euro;
– se il limite viene ecceduto di oltre 10 km/h (ma non oltre i 40 km/h), la multa aumenta da 169 a 680 euro e si subisce la decurtazione di 3 punti dalla patente;
– se la velocità di marcia supera il limite da 40 a 60 km/h in più, la multa e la decurtazione di punti aumentano ancora, arrivando rispettivamente alla soglia fra 532 e 2.127 euro e 6 punti di riduzione, oltre alla sospensione della patente da uno a tre mesi e fino a 18 in caso di recidiva all’interno del biennio;
– se l’eccesso comporta uno scostamento che va oltre i 60 km/h, il conducente è esposto alla sanzione che va da 829 a 3.316 euro, alla perdita di 10 punti della patente e alla sospensione della stessa da 6 a 12 mesi, fino alla possibile revoca in caso di recidiva nell’arco di un biennio.
L’entità delle sanzioni finora riportate può essere aggravato da alcune circostanze. In particolare, le multe sono aumentate qualora l’eccesso venga registrato in orario notturno (dalle 22 alle 7 di mattina). Ancora, i neopatentati subiscono un raddoppio della sanzione, della decurtazione e della sospensione della patente, mentre la revoca in caso di recidiva può diventare permanente. Infine, se si combinano più violazioni stradali all’eccesso di velocità andranno ad incrementarsi ulteriormente le sanzioni previste, applicando a quelle finora considerate anche quelle in materia, ad esempio, di sorpasso azzardato o di guida con l’uso di cellulare.